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Parafarmacie alla Fofi: “Cercheremo soluzioni nel dialogo con la politica”

Parafarmacie alla Fofi: “Cercheremo soluzioni nel dialogo con la politica”

Parafarmacie alla Fofi: “Cercheremo soluzioni nel dialogo con la politica”

Di Segreteria, martedì 18 settembre 2018
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Roma, 18 settembre – Forse non era quella attesa dai suoi promotori, ma l’incontro tenutosi a Roma nella tarda mattinata di ieri tra il Comitato centrale della Fofi e le sigle di rappresentanza delle farmacie, convocato – come spiega il comunicato diramato dalla stessa federazione al termine  della riunione – per onorare “l’impegno assunto lo scorso luglio” (in occasione degli “stati generali delle parafarmacie” tenutisi a Roma, NdR), ha rappresentato in ogni caso un momento di svolta. I lavori hanno infatti inequivocabilmente sancito che due sigle storiche delle parafarmacie, forse le più rappresentative, Fnpi e Mnlf-Culpi, che da tempo hanno intrapreso insieme a  FederFarDis, la Federazione Farmacisti Disabilità, un percorso di compattamento della frastagliata rappresentanza degli esercizi di vicinato, non riconoscono nella Fofi un interlocutore utile a risolvere i problemi di quella che è stata definita dalla stessa politica “l’anomalia delle parafarmacie”. Inequivocabili, al riguardo, i contenuti del documento prodotto da Nino De Ritis, segretario del Movimento nazionale liberi farmacisti: “Alla Fofi e ai gruppi dirigenti che si sono alternati dal 2007 ad oggi, lo diciamo senza alcuna animosità ma con asciutta serenità,  dei farmacisti che operano negli esercizi di vicinato non è mai importato nulla, sono stati  sempre vissuti più come un ‘urticante’ problema che come un’espressione di malessere interno alla categoria” ha detto il dirigente Mnlf. “Riteniamo che questa non sia la sede adatta ove costituire tavoli di concertazione o cercare compromessi. La sede più opportuna riteniamo sia quella politica. Non siamo disponibili a tavoli di trattativa o studio perché, come avvenuto in passato, questi hanno un solo scopo: allungare i tempi e portare al ribasso le scelte di riforma”. Posizione condivisa e ribadita dalla Federazione nazionale delle parafarmacie italiane e da FederFarDis, che peraltro hanno inviato all’incontro di ieri non esponenti politici  ma una delegata “terza”, l’avvocato Maria Vittoria La Rosa, già nota alle cronache di categoria per la sua collaborazione con l’Istituto Bruno Leoni, uno dei più attivi tink tank italiani del pensiero liberistaUn modo piuttosto esplicito per esprimere il proprio pensiero critico nei confronti dell’iniziativa di ieri, ritenuta tardiva: “La Fofi ha sempre rinunciato al ruolo di mediazione che ora propone” ha tagliato corto il presidente di Fnpi Matteo Branca, commentando gli esiti dell’incontro. Alla riunione di ieri, oltre alle sigle appena ricordate, hanno partecipato  anche Daniele Viti, presidente di Unaftisp, l’Unione nazionale farmacisti titolari di sola parafarmacia,  Ivan Ruggiero, presidente di Lpi, Libere parafarmacie italiane e Francesco Grillo, presidente di una fino a ieri del tutto sconosciuta nuova sigla, la Ftpi, Farmacisti titolari di farmacia italiani. Ed è stato proprio il rappresentante dell’ultima arrivata Ftpi  (la cui consistenza rappresentativa è stata oggetto di non poche perplessità e ironie da parte degli altri esponenti delle parafarmacie)  a riproporre sul tavolo la soluzione di un progressivo riassorbimento degli esercizi di vicinato all’interno del sistema come via d’uscita del problema. Un’ipotesi che, in passato, era stata perseguita anche da Unaftisp, producendo spaccature e lacerazioni all’interno del mondo delle parafarmacie, perchè da molti ritenuta impraticabile e illusoria e sospettata di non essere altro che una trappola gattopardesca che lascerebbe le cose come stanno per chissà ancora quanti anni, senza risolvere nessuno dei problemi delle parafarmacie. Posizione chiaramente ribadita ieri da Mnlf: “Siamo assolutamente contrari e inflessibili su qualsiasi ipotesi di sciagurato riassorbimento o peggio ancora a ‘scambi’ vergognosi tra riforme parziali e blocco dei codici univoci”. Una linea condivisa in tutto e per tutto da Fnpi e FederFarDis. Anche Ruggiero, sia pure mantenendo una posizione autonoma, si è smarcato da ipotesi quale quella del riassorbimento, per  puntare sull’obiettivo al quale Lpi punta da sempre, la fascia C nelle parafarmacie: “Per Lpi la soluzione migliore è un decreto ad hoc, immediato, pur rendendoci disponibili a nuovi incontri e tavoli tecnici con tutte le istituzioni, compresa la Fofi. Purchè non rallentino la politica nel normale corso di riforma: la tempistica per noi è fondamentale”. Al termine dell’incontro di ieri, in effetti,  il presidente della Fofi Andrea Mandelli (che, riferisce un comunicato della Federazione, dopo aver raccolto i contributi delle sigle intervenute ai lavori “ha segnalato a sua volta le numerose testimonianze di singoli farmacisti operanti negli esercizi di vicinato giunte alla Federazione dopo l’annuncio dell’incontro”) ha proposto “la prosecuzione dei lavori e l’approfondimento dei temi emersi nella giornata”. Difficile però che altri incontri promossi dalla Fofi, sic stantibus rebus, possano mettere intorno allo stesso tavolo tutte le rappresentanze delle parafarmacie: “Siamo pronti a dare il nostro contributo su tutti gli altri temi riguardanti l’attività professionale” si legge al riguardo nel documento Mnlf, ma per risolvere le questioni delle parafarmacie “la sede più opportuna, lo ripetiamo, è quella politica”. A scanso di equivoci,  ha voluto ribadirlo nel pomeriggio di ieri, in una nota alla stampa, anche il presidente di Fnpi Branca: “La sede di interlocuzione è politica: cercheremo in quella sede ogni confronto e dialogo necessario, senza mediazioni che rischino di affievolire o compromettere voce e messaggio”. Insomma, il messaggio è forte e chiaro: una larga parte del mondo delle parafarmacie non ritiene più utile discutere le questioni del settore all’interno della professione, ma ha deciso di affrontarle in prima persona in sede politica, in incontri diretti con esponenti della maggioranza di governo che sono peraltro già cominciati da tempo. Ed è su questa strada, spiega Branca, che intendono continuare, compattando le fila: “Unificazione di intenti e dialogo politico: la strada è tracciata, percorriamola senza distrazioni”.

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